È il barese Nicola Lagioia con La città dei vivi (Einaudi) ad aggiudicarsi l’edizione 2021 del Premio Alessandro Leogrande al giornalismo letterario di inchiesta con 31 dei 75 voti espressi dai presìdi del libro italiani. La presidente dell’Associazione, Anna Maria Montinaro, ha proclamato il vincitore in diretta sulla pagina facebook dei Presìdi oggi 11 aprile nel corso di un incontro condotto da Marino Sinibaldi.
L’Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia Massimo Bray, ospite insieme a tutti i concorrenti, ha plaudito all’iniziativa che si svolge in una regione dai bassi indici di lettura, in nome di un intellettuale che sapeva porsi domande scomode, immaginare il futuro e leggere la realtà anche da un punto di vista ideologico.
Il libro di Lagioia racconta l’omicidio di Luca Varani, compiuto nella periferia romana da due ragazzi di buona famiglia, Manuel Foffo e Marco Prato. Un ragazzo muore, seviziato in maniera orrenda, altri due vengono segnati per sempre. L’autore si immerge nella storia, intervista i protagonisti, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori della vittima, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli. La città di Roma palpita insieme ai protagonisti, stravolta dalla corruzione ma al tempo stesso capace di far sentire libero chi ci vive come nessun altro posto al mondo.
“Sono colpito”, commenta Lagioia, “ringrazio i presìdi e gli altri autori concorrenti. La cosa che più mi disorienta di questa vittoria è che se con Alessandro Leogrande avessimo saputo che un giorno io avrei vinto un premio dedicato a lui ce lo saremmo detto per prenderci in giro. Saluto Maria Giannico, la mamma di Alessandro, Letizia, Orazio e Davide e anche se non è possibile andarci adesso, non vedo l’ora di essere a Taranto per fare qualcosa insieme”.
Con Nicola Lagioia hanno concorso al Premio Leogrande 2021 Giampiero Calapà con A un passo da Provenzano. Una storia nascosta nella trattativa Stato-mafia (Utet), Francesca Nava con Il focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale (Laterza), Paolo Pileri con Progettare la lentezza (People) e Gianfrancesco Turano con Salutiamo, amico (Giunti).