- 27/01/2022 - 22:00
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Canto del popolo yiddish messo a morte di Itzak Katzenelson
letto da Raffaele Niro
Giornata della memoria | 27 gennaio 2022 ore 22.00
diretta facebook sul gruppo “Daunia Poesia | Rhymers’ Club”
Sono i poeti che porteranno la voce dei distrutti, oltre le mura, di là del recinto di filo spinato del tempo. È una decisione strategica e militare dei partigiani ebrei nel ghetto di Varsavia: salvare i poeti, i diari, i manoscritti.
Itzak Katzenelson, nato a Korelitz in Bielorussia, nel 1886, cresciuto a Lodz, nel settembre del 1939 si rifugia a Varsavia. È un intellettuale, perciò in cima alla lista di quelli da eliminare subito.
Varsavia dà l’illusione di potersi nascondere meglio in mezzo al numero. Una folla in fuga, mezzo milione di ebrei, si ammassa nella capitale. Dal 2 ottobre 1940 sono forzati ad abitare nel ghetto murato di fresco. “Wohnungsbezirk”, distretto abitativo, lo chiamano i tedeschi. È una delle tante voci di copertura della macchina di sterminio.
Itzak Katzenelson resta nel ghetto fino alla prima resistenza armata, nel gennaio del ’43. In una retata perde la moglie e i due figli più piccoli, spariti nei forni di Treblinka. Gli resta il primo figlio, Tzvì, e con lui passerà di nascosto nell’altra Varsavia, fuori ghetto, con l’aiuto dei i partigiani ebrei. Lo mettono in salvo perché è un poeta.
Rinchiuso nel campo di internamento Katzenelson nell’autunno del 1943 inizia a scrivere il Canto. Lo seppellirà dentro tre bottiglie tra le radici di una quercia, dietro il filo spinato del campo di Vittel, in Francia. Il manoscritto verrà ritrovato grazie alle indicazioni fornite dalla sopravvissuta Miriam Novitch e pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1945.
In occasione della Giornata della Memoria 2022 il poeta Raffaele Niro legge dalla sua cantina il poema Canto del popolo yiddish messo a morte di Itzak Katzenelson.
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Iniziativa, ideata e realizzata dal Rhymers’ Club e dal Festival DauniaPoesia, promossa dalla Regione Puglia, Assessorato all’industria turistica e culturale, in collaborazione con l’Associazione Presìdi del libro, il Festival delle piccole cose e la casa editrice Fortezza Bastiani.
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