L’autore, di fronte agli sconvolgenti processi che si svolgono sotto i nostri occhi, ritiene che assistere inerti e senza memoria, il declino della democrazia sarà inevitabile. Il cambiamento d’epoca, segnati dalla globalizzazione con le sue drammatiche conseguenze per ognuno, dalla quarta rivoluzione industriale e dalle grandi migrazioni, ha messo in crisi il senso d’identità di milioni di persone. Intollerabili diseguaglianze sociali, illegalità diffusa e di massa sono sintomi pericolosi di uno strutturale deficit di etica pubblica.  Vi è anche un individualismo possessivo degli italiani, eternamente in bilico tra la rivolta anarcoide e servile opportunismo, a conferma di una radicata mancanza di senso dello Stato. Con la democrazia rappresentativa oggetto di attacchi virulenti dell’antipolitica populista, Violante, ritiene necessaria una nuova cultura di educazione democratica, grande saggezza politica e soprattutto lungimiranza strategica e decidere di investire sul futuro per ridare smalto alla democrazia del nostro tempo.