Omaggio ai braccianti ed ai “lavoratori ultimi di ieri e di oggi”, attraverso le parole e la musica di Matteo Salvatore.

Non sempre leggere è una festa, non sempre leggere deve essere evasione e consolazione: occorre oggi per noi cittadini e consumatori sempre più distratti ed indifferenti fermarsi, ricordare e pensare, non solo “resiliare”. Anche la distrazione è responsabilità, mentre l’indifferenza è sempre colpa, laddove sussiste povertà, non-lavoro e sfruttamento, non solo a Foggia, ma accanto a noi ogni giorno e sotto la luce del sole: non si tratta di un “problema di migranti” – di “forastieri” avrebbe detto Salvatore – qui si tratta di persone che a Castelluccio dei Sauri come a Mesagne, il lavoro lo devono inseguire come un sogno, per morirne poco a poco o finire in un istante, senza un lamento e il ricordo di un nome.

Si “lamentava” assai e bene Matteo Salvatore, l’Omero di Apricena, quando ricordava con carisma ed uno stile particolari quanti, come lui, erano vissuti nella miseria, quando raccontava i braccianti, quelli fatti emergere dalla storia e difesi da Giuseppe Di Vittorio e anche quando proponeva piccoli ritratti del quotidiano che si sono fatti affresco popolare. Ma Salvatore faceva “anche” pensare, stupiva intellettuali e regalava materia e stilemi per cantanti e cantautori. Tutto questo, insieme a qualche segreto sulle origini della sua arte, sull’evoluzione di una carriera incredibile e sull’assassinio della sua partner Adriana Doriani, verrà ricordato nel corso della serata proposta alla “Di Vittorio”, grazie alla meticolosa operazione ricostruttiva di Beppe Lopez, un lavoro particolarmente atteso dagli ammiratori del grande cantastorie di Apricena, morto in povertà nel 2005, considerato un maestro da due/tre generazioni di musicisti e dai più accreditati storici della musica popolare (hanno riconosciuto la sua arte, tra gli altri: Giovanna Marini, Eugenio Bennato, Vinicio Capossela, Goffredo Fofi, Otello Profazio).

Beppe Lopez – Cronista politico e direttore di giornali, poi saggista e narratore, ha attraversato e raccontato oltre mezzo secolo di storia e di storie italiane. Ha collaborato con le più importanti testate nazionali. A la Repubblica dalla fondazione, ha poi fondato e diretto quotidiani locali e riviste. E’ stato direttore per dieci anni della Quotidiani Associati. Ha pubblicato saggi sul giornalismo, racconti storici e romanzi di successo, fra l’altro con Mondadori, Marsilio, Stampa Alternativa e Manni.

A dialogare con l’autore vi saranno Daniele Durante, musicista, docente di etnomusicologia del Conservatorio di Lecce, fondatore nel 1975 del Canzoniere Grecanico Salentino e attuale direttore artistico della Notte della Taranta e Angelo Sconosciuto – giornalista e studioso.

A dialogare in musica con l’Autore vi saranno – Gianni Vico, Maria Rosaria Coppola e Roberto Bascià dei “Cantacunti”, già compagni di viaggio dell’Associazione “Di Vittorio”, che proporranno alcuni brani del repertorio di Salvatore.

 

 

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