La rassegna “Dialoghi Mediterranei” giunge all’ultimo appuntamento con la “Mostra internazionale di Libri d’artista I CARE: Livres de poche”, progetto promosso dal Presìdio di Sannicola e dell’Archivio del Libro d’artista VerbaManent di Sannicola (Le).

introduce
Nicolò Carnimeo, presidente “Vedetta sul Mediterraneo”

intervengono
Enrica Simonetti e Cecilia Pignataro

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La mostra sui livres de poche è il punto di approdo di un percorso che, partito a novembre 2020 dal Faro di Punta Palascìa ad Otranto (LE), il ciclope dell’Adriatico, ha attraversato le onde e le sponde del Mediterraneo. Nume tutelare Predrag Matvejević, il cui “Breviario mediterraneo” è considerato un’Odissea moderna. La nostra ‘petrosa Itaca’ è la Vedetta, bianca torre, che si staglia tra cielo e mare. Qui, dunque, tra piccoligrandi libri, si conclude (per il momento) la nostra navigazione.

Ottanta gli artisti italiani e stranieri coinvolti nell’iniziativa. Ciascuno offre la propria visione del mondo e sul mondo, l’uno dialoga con l’altro, in un’armoniosa sinfonia mediterranea. Sogno e veglia, stupore e realtà, tra questi poli oscillano le opere in esposizione. “Sogni, persone, parole, baci” sono al centro della sperimentazione artistica di Lucia Caprioglio. Il “neografismo” “RivelAzione” condensa la poetica di “riflessione, di rinascita e di rigenerazione” di Carmela Corsitto. “Sinfonia palpitante” di Marco Esteban Cavallaro si designa come “un inno alla vita” scandito dai battiti del cuore. Marianne Prete iscrive “ci balla la pizzica nu more mai”, un verso del cantore e musico Antonio Castrignanò, su un candido libro in ceramica fredda. Spicca, tra i mirabilia, il libro d’artista collettivo Atelier. Storie prȇt-à- porter, manoscritto e illustrato da ventidue artisti (Progetto e prefazione a cura di Maddalena Castegnaro e Teo De Palma). L’edizione a stampa è curata da Les Flâneurs (Bari). Tanti piccoli scrigni preziosi da maneggiare con cura. Il libro mignon ha una lunga storia, che parte dai Babilonesi. È nel Medioevo che cominciano ad apparire libri religiosi in formato ridotto, così da essere agevolmente trasportati e protetti da occhi indiscreti. Il genio di Aldo Manuzio trasforma un’intuizione in una “rivoluzione permanente”: nascono gli Enchiridia, libriccini a stampa. Questa innovazione ha consentito una “democratizzazione” della fruizione del testo. Si è passati, infatti, dal “libro da banco”, accessibile a pochi ricchi privilegiati, al “tascabile”, alla portata di tanti. L’enchiridion diventa, pertanto, un compagno di viaggio inseparabile, un mezzo agile per veicolare idee e opinioni. Il miglioramento dei metodi di miniaturizzazione dà vita a capolavori ammiratissimi e ricercatissimi. Tal è la biblioteca da viaggio giacobina del 1617, commissionata dal parlamentare inglese William Hakewill: una raccolta di quaranta minivolumi conservata all’interno di uno cofanetto-libro di legno.

Oggi il microlibro è una forma d’arte originale, un cult che appassiona e attira collezionisti in tutto il mondo. Imperdibile, pertanto, l’occasione di visitare la “Mostra internazionale di Libri d’artista I CARE: Livres de poche”. La “Vedetta sul Mediterraneo” si propone come una wunderkammer che ospita e custodisce altre meraviglie. “Nel mare … dei libri d’artista” è la permanente già in esposizione. “Opere-libro, uniche e irriproducibili, narrazioni, miti, poesie, storie che hanno come comune denominatore il mare e la sua imprendibile sconfinata bellezza” – commenta Maddalena Castegnaro, Responsabile del Presidio del Libro di Sannicola e dell’Archivio del Libro d’artista VerbaManent di Sannicola.

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