Al Fondo Verri la presentazione del nuovo romanzo di Gianguido Palumbo, Mani nude (Spring edizioni).

Roma, primavera del 2015 : alcuni personaggi molto diversi fra loro (origine, sesso, età, cultura, censo), affrontano le loro crisi individuali, emblematiche delle Crisi contemporanee di identità (onestà, coerenza, sessualità, etnicità, fede, politica, scienza) andando a pagamento dalla Signora Maria: una bella, colta, intelligente e strana Consulente cinquantenne di Matera che, ripartendo dalla lunga tradizione familiare della “Magia Lucana”, mescola con grande professionalità Filosofia, Psicologia, Astrologia, Grafologia, Chiromanzia, Tecnologia ed è diventata molto famosa e richiesta. La storia si svolge in un Paese, l’Italia, dove da anni e sempre di più, molte persone di livelli e ambienti diversi, investono tanti soldi nella frequentazione di Maghi, Cartomanti, Chiromanti, Indovini, Astrologhi (molto meno seri e professionali della protagonista di questo racconto) e lo fanno senza dirlo, per pudore. Più la Crisi economica, sociale, culturale è andata avanti più è aumentato l’“investimento”. Da alcune ricerche attendibili di pochi anni fa, risultava che il fatturato annuale presunto di maghi, cartomanti e simili, aveva già raggiunto i 15 miliardi. In crescita netta rispetto a solo pochi anni prima.

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Scrive l’autore in una nota: “L’idea di questo romanzo è nata agli inizi di settembre 2016 per una possibile sceneggiatura da scrivere assieme all’amico regista albanese Edmond Budina che conosco e stimo dal 2005 e con il quale stiamo dialogando da mesi su questo obiettivo. Il progetto comune è di realizzare il film entro il 2019, anno in cui la città di Matera sarà Capitale Europea della Cultura : la protagonista della storia è originaria di Matera e tutte le vicende si svolgono fra Roma e la città lucana. Anche questa idea e questo mio impegno creativo personale, come altri precedenti, coinvolge l’associazione interetnica italiana Mondita della quale sono fondatore e presidente : uno dei temi della storia raccontata è proprio quello della multietnicità contemporanea della società italiana ed in particolare di Roma. I sei personaggi principali (in memoria di Pirandello) sono stati immaginati, in cerca non d’Autore ma di Tutore, originari di diversi paesi, continenti e culture. Ho pensato alle loro vite, professioni, caratteristiche umane sulla base di una conoscenza pluridecennale della realtà multietnica italiana e romana, creando volutamente un contrasto individuale fra stereotipi sociali e crisi di identità”.

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