Solo una decrescita felice (selettiva e governata) può salvarci è il libro di Maurizio Pallante e Alessandro Pertosa, edito da Lindau, che sarà presentato nell’ambito di “Selva In Festival. Culture-Arti-Paesaggi”, la rassegna estiva di appuntamenti teatrali, musicali, letterari ed artistici messa a punto dal Comune di Fasano in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese e, per questo incontro, con il Presidio di Fasano.

Il volume sarà presentato dallo stesso Pallante che dialogherà con l’economista Antonia Carparelli, esperta di politiche comunitarie, mentre introdurranno la serata Annamaria Toma, responsabile del Presidio di Fasano, e Vito Bianchi, ideatore dell’intera rassegna fasanese.

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Pallante (saggista e fondatore del “Movimento per la Decrescita Felice”) e Pertosa (filosofo) nel loro libro teorizzano la necessità di ripensare la società, l’economia, la produzione contemporanee se si vuole garantire a tutto il pianeta (dunque, tanto ai Paesi più ricchi che a quelli poveri o emergenti) uno sviluppo sostenibile e certo e che non riduca gli spazi di democrazia. L’economia, secondo i due autori, non deve rispondere alla logica della crescita, bensì alla decrescita, non nel senso generalizzato del termine ma in un’analisi di quei fattori che possono decrescere, come un giusto utilizzo dell’energia nelle case (senza sprechi) ed un’auspicabile capacità dell’essere umano di autoprodurre beni e servizi, senza acquistare ogni cosa sul mercato. In questo modo, a detta degli autori, il denaro avrebbe un’importanza minore nella scala valoriale della società e, dall’altro lato, il mondo sarebbe più solidale, poiché la decrescita obbligherebbe ad una collaborazione tra esseri umani per lo scambio di “cose” e per la donazione di una parte del proprio tempo agli altri.

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