L’economista Emanuele Felice presenta il suo ultimo lavoro Storia economica della felicità (Il Mulino).

conversa con l’autore
Silvio Di Pasqua

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C’è una relazione fra sviluppo economico e felicità? Nella storia umana, dalla comparsa dei primi ominidi fino ai nostri giorni, si succedono tre grandi rivoluzioni, economiche e culturali al tempo stesso, che cambiano il nostro modo di produrre, di pensare, di vivere. E anche la visione della felicità. Dopo la rivoluzione cognitiva, con cui nasce il pensiero simbolico e che proietta le tribù di cacciatori e raccoglitori alla conquista del mondo, la rivoluzione agricola vede la felicità collocarsi oltre i desideri e la vita terrena; con la rivoluzione industriale essa appare possibile, qui e ora, come risultato delle politiche e delle azioni umane. Oggi nel «villaggio globale» si confrontano due idee della felicità: una fondata sul piacere, l’altra etica. Sembrano contrapposte, ma non sono inconciliabili e forse una sintesi è possibile.

Emanuele Felice è Professore associato di Economia presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Fra i suoi libri, tutti pubblicati per il Mulino: Perché il Sud è rimasto indietro (2013 e 2016, Premio “Sele d’oro” e Premio “Fontamara” Ignazio Silone), Ascesa e declino. Storia economica d’Italia (2015 e 2018, Premio nazionale di cultura “Benedetto Croce” e Premio dell’Associazione per il progresso economico), Storia economica della felicità (2017, finalista Premio Biella). È editorialista per Repubblica e L’Espresso.

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