Joby Warrick, due volte Premio Pulitzer, cronista e autore di saggi, nel 2017 ha dichiarato: «Oggi, più che mai, la saggistica narrativa è il mezzo migliore per spiegare al pubblico la complessità del mondo», e come ben sintetizza anche Nellie Bly, la prima donna che a fine Ottocento si dedicò al giornalismo sotto copertura, «Il giornalismo deve essere utile perché può cambiare le cose e aiutare a migliorare la vita delle persone».
Lo sguardo del giornalista amplia gli orizzonti, il reporter si immerge nei fatti per offrire un punto di vista interno, un’angolatura critica di pensiero. Ed è soprattutto in quest’epoca che l’autore da giornalista diventa scrittore, raccontando gli eventi con un linguaggio capace di mediare l’immediatezza e l’oggettività giornalistica con la sensibilità e soggettività della narrazione romanzesca. In questo modo la cronaca si fa grande. La sua sfida è quella di indagare la realtà nel tentativo di conquistare, o di intravedere, anche se fugacemente, la verità.
I Presìdi del libro, promotori del Premio di giornalismo narrativo Alessandro Leogrande, coinvolgono le III, IV e V classi delle scuole secondarie di II grado nell’assegnazione di un Premio Studenti a lui intitolato e offrono le prime nozioni di scrittura giornalistica agli iscritti che scelgono di produrre un’inchiesta o un reportage narrativi.
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